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Poltroncina. Le tante me che entrano nella stanza di terapia.
E’ rossa, uguale per forma alla sua, quella della terapeuta. E poi ce ne è una terza. Anche quella rossa. Vuota. Inquietante. Oddio! Verrà un altro terapeuta? Un assistente? No, me lo direbbe. Mi avvisa sempre della modalità della seduta. E allora per chi è? Forse per le terapie di coppia? Ma mi guardo bene dal chiederlo. Sia mai che abbia escogitato una diavoleria con cui non mi sentirò a mio agio.
Miriam Eise