Lacrime2. La scatola dei fazzoletti: estetica del pianto in terapia. - Divenire Magazine

Lacrime2. La scatola dei fazzoletti: estetica del pianto in terapia.

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Ai primi episodi di lacrimazione in seduta sfilavo dalla borsa il fazzoletto di batista, non senza una certa soddisfazione per l’eleganza delle iniziali sull’angolo.

Era rassicurante. C’era scritto il mio nome. Il fazzoletto mi conosceva.

L’aveva ricamato nonna; diceva: ‘nella borsetta di una signorina per bene non può mai mancare un fazzoletto pulito e stirato’.

Ne ho più di venti.

Sono molto per bene.

Cosa avrebbe detto nonna nel vedermi riversare rumorose quantità di lacrime e muco in quei quadrati così a modo?

Rinunciai al fazzoletto di famiglia solo per problemi di assorbimento.

Come tutti i pazienti ho dovuto affidarmi alla scatola di fazzoletti di carta che, anonima e professionale, mi aspettava sul tappeto accanto alla poltrona.

Un giorno capii di aver fatto davvero grandi progressi: riuscii persino a lasciare le dozzine di fazzoletti di carta usati nell’apposita pattumiera, invece di riportarmeli orgogliosamente tutti a casa.