Senza scarpe. Entrare nella stanza di psicoterapia corporea - Divenire Magazine

Senza scarpe. Entrare nella stanza di psicoterapia corporea.

Reading Time: < 1 minute

L’accesso allo studio prevede di massima l’estrazione delle calzature e l’indossare all’uopo delle calzette.

Questo può già essere ragione di discreto o notevole disagio.

Se arrivo da qualche ora al lavoro, i miei piedi quanto puzzeranno? Non ho certo il tempo di rinfrescarmeli nel bagno del centro: già la seduta dura poco meno di un’ora, ci manca entrarci con cinque minuti di ritardo!

Così entro, benedetta talvolta dal raffreddore del terapeuta.

Entro come frate carmelitano scalzo, già più umile per il solo fatto di aver lasciato fuori la certezza delle scarpe.

Entro come si entra nei templi, lasciando fuori il correre quotidiano, scalza per rispetto del tempo sacro.

Quando si va a incontrare la propria anima, è bene indossare le scarpe con cui siamo venuti al mondo.