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La fiducia: la base delle nostre relazioni

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Il concetto di fiducia pone le sue basi nell’infanzia e nel rapporto che le figure di accudimento hanno saputo creare con noi.  Aver sperimentato un attaccamento sicuro può rappresentare quella base solida su cui poi si costruiscono tutte le relazioni.

In questo particolare momento storico, gli accadimenti legati al Covid hanno messo drasticamente in luce le fragilità di molte relazioni evidenziando crepe e fratture presenti da tempo.

Quando parliamo di fiducia mi riferisco in particolare alle difficoltà nell’ammettere i propri bisogni , le proprie paure, come anche alla difficoltà nel dire dei “No” nella relazione.

Questa situazione fa sì che si crei una relazione basata su un “falso sé”, basata più sull’idea di quello che dobbiamo essere piuttosto che su quello che siamo veramente.

Il “falso sé” si forma in giovane età per rispondere alle aspettative dei genitori, per poi diventare una maschera che ci lega dietro ruoli ben definiti.

A tal proposito, mi viene in mente Luca un paziente con un profondo vissuto di sfiducia nelle relazioni che si è sempre sentito usato dai suoi genitori per i loro scopi e per le loro ambizioni. Luca viene da me dopo un fallimentare percorso terapeutico in cui si è sentito ancora usato dal suo stesso terapeuta e con un vissuto di sfiducia verso la terapia. Al tempo stesso, sento che una parte di Luca ha un bisogno profondo di relazione autentica, in cui poter essere completamente se stesso e in cui possa sentirsi compreso nelle sue difficoltà e fragilità.

La storia di Luca parla di un bambino manipolato dalle figure genitoriali e che andava bene solo se faceva ed era quello che volevano loro. Le carenze affettive hanno trasformato Luca in una persona estremamente bisognosa di affetto ma anche con difficoltà nel lasciarsi andare, per la paura di essere nuovamente tradito.

Il lavoro con Luca parte proprio dal creare una relazione in cui possa sentirsi soprattutto compreso per poter poi allentare le sue difese e rigidità. Con il tempo, impara gradualmente ad esprimere di più i propri bisogni, senza la paura di sentirsi usato. La  graduale fiducia che ripone in me, lo apre anche ad un nuovo modo di porsi in relazione con gli altri , soprattutto con un femminile che teme e con cui deve mettersi, costantemente, in una posizione di potere per paura di essere usato.

La fiducia che Luca mi concede gli permette  di sentire di più i suoi veri bisogni imparando anche ad esprimere il “No” nella relazione con le donne senza la paura di essere abbandonato.

Come si vede,  il tema della fiducia e della sfiducia è un tema antico che ha che vedere con la storia di ognuno di noi Lavorare su di essa  può rappresentare  un’ opportunità per  ritrovare la nostra essenza.

Il fatto di  sapere comunicare qualcosa che ci fa paura e ci crea vergona è un gesto di fiducia e di coraggio, esso  può avere un grande valore per uscire da quel vissuto di chiusura e di isolamento psicologico che può essere peggiore di qualsiasi pandemia.

 

 

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