I luoghi comuni in amore - Divenire Magazine

Il bello dell’amore è amare non essere amati

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C’è una grande differenza tra l’amare e l’essere amati. La prima è un’attività adulta, la seconda è un bisogno infantile. Chi per primo ha stabilito questa differenza è stato Freud quando definì un uomo sano colui che ama e lavora. Sottolineo il “colui che ama” e non “colui che si sente amato”. Questo ci dice molto sull’origine delle nostre pene d’amore. Esse hanno inevitabilmente a che fare col fatto che stiamo in una relazione di coppia come stavamo in relazione da piccoli con i nostri genitori, con l’aggravante che pretendiamo – senza pattuirlo esplicitamente – dal nostro partner di riparare i danni e le carenze che gli adulti ci hanno inevitabilmente (in quanto esseri umani) procurato.

Diceva Whiteaker, un grande psicoterapeuta delle relazioni di coppia, “se non sai stare da solo, non sposarti”. Come a dire, se non sai stare sulle tue gambe, se non hai superato l’età infantile, quella in cui qualcun altro si prende cura e responsabilità della tua vita, meglio che non entri in una relazione di coppia. Perché più che una relazione d’amore si tratterebbe di un’adozione.

È facile capire quando siamo in una relazione d’amore infantile: facciamo liste infinite di cosa vorremmo, cosa ci manca e così via e spesso proviamo sentimenti di rancore perché l’Altro non soddisfa i nostri parametri oppure paura, perché l’Altro è deluso da noi (perché a sua volta fa le sue checklist), che prima o poi ci abbandoni o ci travolga con i suoi bisogni, inglobandoci.

La relazione di coppia, rappresenta una grande occasione per conoscere l’infanzia che abbiamo vissuto: perché è proprio guardando cosa succede dentro la coppia, soprattutto ciò che mettiamo in atto, che facciamo emergere il nostro passato. Iniziamo ad amare una persona nell’esatto momento in cui ci rendiamo conto della grande opportunità che la presenza dell’altro costituisce nella nostra vita di incontrare proprio quella parte di noi che ci è rimasta estranea e sconosciuta. In questo senso ha ragione Lacan quando dice che “amare è dare ciò che non si ha a qualcuno che non lo vuole”. Amare significa lasciare la strada certa dell’infanzia e intraprendere la via, ben più soddisfacente, del divenire chi siamo.

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