Un'alleata senza corazza. La storia della mia scrittura - Divenire Magazine

Qualche millimetro in più. La scrittura, lo yoga e la fatica.

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“La tua consegna di scrittura mi ha messo in difficoltà. Stavo per lasciar perdere, poi ho deciso di fare un po’ di fatica e vedere cosa arrivava”, dice Claudia.

Le sue parole mi colpiscono perché quella piccola dose di fatica è necessaria per continuare e non soltanto con la scrittura. Penso subito allo yoga. Se non inserisco, ogni volta, nella mia pratica, qualche millimetro in più di fatica, le mie “asana” non migliorano e la ripetizione diventa fine a se stessa, alla lunga la abbandonerò. Se, al contrario, forzo troppo, il respiro si rompe, i muscoli si contraggono e non riuscirò a raggiungere fluidità e morbidezza.

Succede così anche con la scrittura: se non mi metto alla prova, se aggiungo qualche millimetro in più alla mia pratica, rischio continuamente di cadere nel tranello del “vorrei ma non posso”, “non ne sono capace” o “i miei compagni sono più bravi di me”. Alcuni partecipanti passano all’estremo opposto e si sforzano moltissimo: hanno aspettative così alte sui loro testi che non riusciranno mai a sentirsi adeguati, vorrebbero essere già perfetti
anche se sono le prime volte che riprendono in mano la penna (e l’ultima volta, spesso, è stata alla fine del ciclo scolastico) o provano a raccontare una storia. Così, di fronte alle prime difficoltà, ecco farsi avanti il bambino incompreso che tutti nascondiamo. Se non sono immediatamente riconosciuto, mi sento inadeguato e mi scoraggio, non voglio più “giocare” ma soprattutto non voglio percorrere nemmeno qualche millimetro in più.

Ogni laboratorio che conduco deve confrontarsi con questi atteggiamenti e cercare di trasformare quella piccola dose di fatica in possibilità, con le esperienze che propongo e con l’aiuto del gruppo.
Le forme di autoespressione, e la scrittura è una di queste, così come lo yoga, la corsa, l’escursionismo, il nuoto e tutto il resto richiede allenamento, ma anche voglia di mettersi alla prova per oltrepassare, millimetro dopo millimetro, i nostri confini.

La mia scrittura migliora quando non dimentico di essere umile e autentico. Sembra un paradosso, ma la nostra verità si nasconde nel piccolo e nel dettaglio: è in quei frammenti di ricordi che ritroviamo la nostra essenza. Anche con lo yoga, sono i movimenti millimetrici che risolvono le posizioni più difficili. Posso migliorare soltanto quando accetto i limiti del mio corpo ma non lo abbandono al suo destino, me ne prendo cura e millimetro
dopo millimetro pratico il cambiamento.

“Alla fine, che cosa è successo alla tua scrittura Claudia?”

“Ho ritrovato un ricordo importante e sono soddisfatta di essere riuscito a scriverlo. Questo voglio dire al mio gruppo: è valsa la pena fare quella piccola fatica!”

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