E tu da che parte stai? Il potere della scelta - Divenire Magazine

E tu da che parte stai?

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Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.

 

Confucio

 

 Il potere della scelta.

Giulia entra per il nostro appuntamento settimanale, gli occhi sono spenti, vuoti, come rassegnati.

“Anche questa settimana non ho fatto nessun passo avanti, mi sembra di essere sempre ferma allo stesso punto… vedi che non sono capace di fare niente, alla fine confermo di essere sempre inadeguata”.

Giulia passa l’inizio della seduta ad elencare la propria frustrazione e impotenza, il suo girare sempre in tondo, senza riuscire ad apportare il minimo cambiamento nelle cose della sua vita che non le piacciono.

Rimango in ascolto di me stessa, di come mi sento a sentire le sue parole.

Vivo le lamentele di Giulia come un rimprovero al lavoro che stiamo facendo insieme, come se mi stesse dicendo “Eh, vedi che non sei abbastanza brava! Che la terapia non funziona, che io sono inesorabilmente rotta e tu non puoi aiutarmi”. Sento allora l’irritazione crescere dentro di me, oltre all’impotenza. Penso che probabilmente è proprio così che si sente Giulia, che ha poi costruito un muro fatto di autocommiserazione per difendersi e per tenermi lontana. Le chiedo allora:
“Giulia, come sentivi di essere trattata a casa? Pensa al passato, a tua madre, a tuo padre e poi vai oltre, in generale, come senti ti stiano trattando le persone?”.
Giulia si blocca un attimo, ci pensa un pò e poi mi risponde: “Beh, mia madre non è che mi considerasse così tanto, l’importante era che non dessi problemi, per il resto era talmente concentrata sulle sue difficoltà a lavoro e con mio padre… e anche lui tutto concentrato sul lavoro, per carità, un brav’uomo, ma io era come se non esistessi, non mi vedevano. In generale direi che questo è ciò che accade anche con gli altri. Se penso alle relazioni con i miei compagni, alla fine mi lasciano, scelgono un’altra… Mi sono sempre sentita così, come se non fossi niente di speciale, non all’altezza delle situazione, sempre un pò fuori posto, giudicata.”
“Bene, Giulia, e invece tu come ti stai trattando?”

Giulia sgrana gli occhi, rimane per un attimo con il respiro sospeso, le lacrime le inumidiscono lo sguardo “Allo stesso modo! Mi sto trattando così… come se non valessi niente, come se non fossi mai all’altezza o importante”.
“Già, a volte ci abituiamo a vederci con gli occhi degli altri, crediamo più a loro che a noi, assorbiamo il loro modo di trattarci che poi rivolgiamo contro di loro, ma soprattutto contro noi stessi. Come ti sarebbe piaciuto essere trattata invece?”
Giulia mi guarda e con la voce un pò rotta mi risponde “Non so, avrei voluto mi chiedessero come stavo, come stavo realmente, che si interessassero di più a quello che avrei voluto fare e non a dirmi sempre e solo cosa avrei dovuto fare o cosa si aspettavano da me. Insomma avrei voluto che mi vedessero davvero e che fossero gentili con me”.
“E tu Giulia, questo puoi farlo verso di te?”.

Rimane in silenzio, le lacrime iniziano a scendere.
“Sai Giulia, a volte rimaniamo nell’attesa che finalmente il mondo ci dimostri che le cose possono essere diverse, che qulacuno ci salvi, ma ti dirò, potremmo rischiare di vedere passare gli anni aspettando che qualcosa del genere magicamente accada, rimanendo in balia delle nostre aspettative e della rabbia perché non vengono attese.

A volte demandiamo all’esterno la soluzione per trovare la nostra felicità.

Crediamo che se saremo sufficientemente bravi otterremo certe cose: un certo lavoro, una certa relazione… e solo allora saremo felici! La verità è che niente sarà mai abbastanza, finché non saremo noi i primi ad ascoltare ed essere gentili con noi stessi, ad amarci. Allora anche il nostro modo di stare nel mondo potrà cambiare”.

Giulia ascolta con attenzione quelle parole nuove, che la spostano da un piano di attesa e passività ad un piano in cui può decidere per se stessa.
“Quindi ti chiedo, tu da che parte stai? Vuoi continuare a trattarti come hanno sempre fatto gli altri o iniziare a darti quello che vorresti ricevere? ”
Giulia abbozza un sorriso, un lampo di speranza le illumina il volto, mi guarda, intensamente “Io voglio stare dalla mia parte…”
“Bene Giulia, sono felice di sentirtelo dire, ricorda che in questo momento stai iniziando con te una storia d’amore che potrà durare per tutta la vita.”