Genitori senza figli: la fatica di crescere sentendosi una delusione - Divenire Magazine

Genitori senza figli: la fatica di crescere sentendosi una delusione.

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Alla fine,
la felicità sta tutta nell’uscire vivo
dalle cose che non ti ammazzano.

 

Marco Marsullo

Dicono che fare il genitore sia il mestiere più difficile, ma anche essere un figlio non è proprio una passeggiata! Questo titolo è un ossimoro: se non hai un figlio non sei un genitore.

Eppure la frequenza con cui incontro giovani adulti che si sentono l’ennesimo fallimento dei genitori è davvero preoccupante.

Gianmarco ha 23 anni e mi ha chiesto aiuto per dei forti attacchi di panico.

  • Mia madre mi ha ridetto che sono una totale delusione. Secondo lei avevo un futuro brillante che mi aspettava ed io ho gettato tutto alle ortiche. Mi paragona costantemente ai figli dei colleghi che sono ormai laureati. Mi dice che solo i cretini non si laureano e che la mia scelta di cambiare università e di fare filosofia mi porterà direttamente sotto i ponti. Fino a quando sono stato il figlio modello, diplomato con il massimo dei voti, eccellente nella pallanuoto, mi portava in palmo di mano. Dovevo diventare commercialista, questo mancava. Quando ho iniziato a stare male e a non riuscire a studiare, anziché chiedersi perché stessi così male, mi ha scaricato dallo psichiatra e gli ha chiesto di darmi qualcosa per rimettermi in sesto e fare gli esami.
  • E tuo padre?
  • Mio padre ha sempre delegato tutto a lei. Quando sono stato male l’unica cosa che mi ha detto è stato : “ma allora domenica non giochi?”
  • E tu come ti sei sentito?
  • Una merda, come sempre. I miei genitori pretendono che io sappia cosa voglio e lo ricerchi con determinazione e caparbietà. Ma in realtà vogliono solo essere tranquillizzati del fatto che me la cavo da solo e che non ho bisogno di loro.
  • Perché?
  • Perché sono presi dai loro casini: mia madre ha una storia da adolescente con un tizio che la lascia il venerdì per avere il we libero, da almeno dieci anni, e mio padre è preso a fare il coach e il presidente della Polisportiva del mio comune
  • E tu?
  • E io ho visto bene di dargli dei pensieri a 23 anni….
  • Perché prima no?
  • Prima ero il figlio perfetto: mi sono sempre arrangiato in tutto
  • E te lo hanno mai riconosciuto?
  • No anzi….quando sono stato male mi hanno detto che non era il caso di fare così e dar loro di preoccupazioni, che già ne avevano tante
  • Come se lo facessi apposta!
  • Esatto.
  • Ed ora come va?
  • Mi chiedono a che scopo vengo qui che tanto non serve a niente
  • E a cosa dovrebbe servire la terapia secondo loro?
  • A farmi tornare sui miei passi
  • Laurearti in Economia?
  • Esatto
  • Insomma, i tuoi genitori non hanno un figlio
  • Hanno un problema, una delusione, un fallimento, un ostacolo
  • Ostacolo?
  • Si (dice commuovendosi)
  • In cosa li ostacoleresti?

Dopo una lunga pausa di silenzio, in cui Gianmarco si contorce sul divano per reprimere le lacrime, ripeto la domanda

  • Gianmarco, perché senti di rappresentare un ostacolo per i tuoi genitori?
  • Più che un ostacolo, mi sento una costrizione
  • Cosa li costringi a fare?
  • A crescere, credo

2 pensieri riguardo “Genitori senza figli: la fatica di crescere sentendosi una delusione.

  1. Sono esterefatta dalla lucidità e profondità, anche nel dolore che si percepisce, dell’articolo. Spiega, e mi ha chiarito come sto io che di anni ne ho 63, la paura di vivere a volte dove ha radici più di qualsiasi trattato teorico sull’argomento. Vorrei che lo leggessero i tanti che sono stati nutriti col senso di colpa dentro al biberon!!!

  2. Che botta questo articolo … costringerli a diventare grandi … e se oppongono resistenza sono disastri. Mentre scrivo penso continuamente ad una frase … lavato, stirato e messo per strada. Così mi sono sentito quando i miei hanno rifiutato di continuare a crescere

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