Mi vado a bere un caffè dopo la seduta. Me lo merito.
Mentre il barista lo prepara sento che sto facendo progressi e dentro la tazzina, anche la sorridente faccia di schiuma di latte mi dà ragione.
Sorseggio con gusto osservando le persone sedute ai tavolini e per un attimo mi sento più grande di loro. Non perché sono in piedi al bancone ma perché sto affrontando un percorso molto coraggioso, dentro di me e oltre.
Sono un eroe moderno. Sono un cavaliere temerario che va a sgominare draghi e a sciogliere incantesimi armato del suo solo corpo e del suo sentire. Si vede?
In effetti mi stanno fissando mentre con vigore brandisco alto sul capo il cucchiaino da caffè.
Arrossisco. Mi ricompongo subito.
Ecco, mi sa che la strada terapeutica è ancora un po’ lunghetta.