Un’apertura inaspettata: la mia storia è cominciata così.

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Nell’uomo avviene una doppia nascita: una prima volta nel grembo materno e una seconda volta nella libertà: l’uomo nasce una volta per sé e una volta insieme con gli altri.
R.Tagore

Come posso raccontare la mia nascita? Non potendo averne un ricordo diretto, la mia ricostruzione dovrà basarsi sui racconti e sulle narrazioni di altri. Ho appena iniziato a scrivere di me e subito devo confrontarmi con il fatto che la mia vita non è soltanto mia, che io appartengo ad altre origini e che per raccontare la mia storia dovrò chiedere ad altri perché la mia storia è un intreccio di storie. È per questi motivi che il tema delle origini è inevitabile in ogni narrazione autobiografica che si rispetti

Di fronte alla mia premessa, però, e alla richiesta esplicita che ne segue, la reazione di Luciano è inequivocabile:

Intervistare mia madre? Non ci penso proprio. Scusa ma è un periodo di grande conflitto tra di noi e prima di tutto voglio occuparmi di me, non voglio che lei si metta in mezzo anche qui…

– La mia è un’indicazione di lavoro, una pista ma sei tu l’autore della tua storia, puoi decidere di non raccontare delle tue origini, di saltare a piè pari questa tappa. Il mio compito invece è quello di sottolineare gli elementi salienti di ogni narrazione

Non posso raccontare le mie origini in un altro modo?

– Certo, sei libero, puoi evitare il tema, oppure raccontarlo con una metafora o attraverso il mito…

I miti fanno parte degli archetipi narrativi più profondi, indipendentemente dalla cultura di provenienza, essi si sono concentrati sul tema delle origini, costruendo intere cosmologie che sono la base della cultura collettiva. Per questo è importante confrontarsi anche con questo tipo di storie, tanto più che la maggior parte dei miti fondativi paiono avere a che fare più con il caos che con l’ordine. Racconto a Luciano alcuni miti e lo invito a cercarne altri per poi costruire e narrare il suo mito delle origini, lui sembra molto sollevato da questa proposta alternativa e ci diamo appuntamento al prossimo incontro.

– Allora come è andata la tua ricerca delle origini?

Bene… Molto bene, direi. Ho inventato il mio mito e ne ho fatto un testo e poi… Poi ho fatto una cosa che non mi sarei mai aspettato di fare.

– Sono le sorprese e i regali inaspettati dello scrivere di sé. Ancora una volta, sento confermata la validità del processo autobiografico e ne sono felice…Hai voglia di raccontarmi la tua avventura?

Dopo aver finito di scrivere, ho fatto un sogno in cui mi sono rivisto bambino e mi sono ricordato di quello che mia mamma mi raccontava sulla mia nascita E l’ho chiamata, anche se erano settimane che non ci sentivamo. Sono andato da lei e l’ho intervistata sulla mia nascita. È stato incredibile: ci siamo molto commossi, ho scoperto delle nuove cose su di me e siamo stati bene. Non appena avrò integrato questa parte al mio testo, glielo donerò.