Chi trascura l’ascolto, trascura l’amore.

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Nel dedalo delle relazioni umane, esiste una violenza silente, impercettibile ai radar convenzionali, ma devastante nella sua essenza: L’arte simulata dell’ascolto, dove le parole sono udite ma non accolte.
Rivela una mancanza di generosità nell’attenzione, un deserto emotivo che supera la semplice avarizia di tempo o risorse materiali.
Non c’è crudeltà superiore a quella di far sentire gli altri trasparenti, ignorati da chi sembra presente, ma in realtà, ha la mente altrove, impaziente di fuggire verso altri impegni.
Il dolore di essere trascurati, di dover mendicare frammenti di presenza autentica, è un’umiliazione che rafforza il senso di solitudine e inadeguatezza.
Questo tipo di disattenzione, quando si è costretti a supplicare per quell’interesse che dovrebbe essere offerto liberamente e con piacere, cristallizza la violenza in un solo attimo.
È spesso l’ultimo segnale di allarme, l’indicatore finale che qualcosa nel tessuto di quella particolare relazione si è irrimediabilmente strappato.
La dinamica della non-curante superiorità, travestita da normale distrazione, è una danza macabra attorno al fuoco dell’egoismo assoluto, dove la fiamma dell’autoconservazione brucia ogni speranza di connessione autentica.
Eppure, in questo scenario di apparente desolazione, emerge un sentiero di resistenza, non pavimentato di inutile rancore, ma di autostima.
All’ennesima e ultima richiesta di attenzione non concessa la consapevolezza di sé come entità indipendente, la cui stima non dipende più dall’ascolto altrui, diventa un bastione contro l’indifferenza.
Inizia allora un percorso di autoaffermazione che porta a spezzare le catene dell’elemosina emotiva, insegnandoci che la vera unione di sentimenti nasce dall’equità, non dalla supplica.
Tutte le vere crudeltà più spesso risiedono non in gesti manifesti ma in angoli dell’indifferenza.
Riconoscere questo è il primo passo per costruire un’esistenza dove l’attenzione indivisa diventa il dono più prezioso, una dimostrazione d’amore che trascende parole e persino molti altri fatti, riaffermando la sacralità dell’essere visti e sentiti, ovvero del bisogno assolutamente umano di connetterci gli uni con gli altri.
Chi trascura l’ascolto, trascura l’amore.
(Luca Pani – da “Prove di Volo: Manuale di Psiconautica Elementare”)

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