Immaginiamo uno studente, bravissimo in matematica ma carente in italiano. A causa delle continue insufficienze viene “rimandato a settembre” e quindi prende delle ripetizioni. Magari a lui non interessa scrivere bei temi sulle tracce proposte dal professore, che magari trova noiose, tuttavia le abilità sviluppate grazie a queste ripetizioni gli possono essere utili in molte altre occasioni: scrivere lettere d’amore piuttosto che racconti di fantascienza.
La vita può comportarsi allo stesso modo, e metterci di fronte più volte a situazioni simili, alla stessa dinamica che si ripete cambiando giusto registro o contesto. “Perché mi trovo sempre partner uguali?” “Perché capitano tutte a me?” Perché non abbiamo ancora imparato quella lezione. Spesso le “ripetizioni” sono dolorose, se siamo fortunati semplicemente noiose, ma mai tempo sprecato. Ogni passo indietro è in realtà una rincorsa per avanzare.
La vita psichica ama e ricerca la completezza. Così, se siamo molto forti col pensiero, potremmo essere più deboli e zoppicanti con il sentimento. Una crisi relazionale, per esempio, ci può portare giù, verso l’abisso della tristezza, ma anche più a contatto con la Terra e con la nostra parte in ombra, con il sentire. Se non sprechiamo questa lezione e siamo capaci di starci, con quel sentire, avremo più probabilità di passare il prossimo esame.