Traditi dal cuore: quando l’amore diventa dipendenza affettiva

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Perché mi pervade un vuoto immenso, quando ho sempre fatto di tutto per meritare la felicità? Che cosa mi spinge ad avere tanto bisogno di essere amata? Com’è possibile che ogni affetto diventi il mio grande amore?

“Dottoressa, mi pongo queste domande dopo una vita infelice fatta di alti e bassi, dove ho sempre dato tutta me stessa per essere amata, ma nulla è servito! Ho preso coscienza di schemi che si ripetevano; primo o poi lui se ne andava, lasciandomi in compagnia solo di quel senso di vuoto e di disperazione che tanto conosco”.

Inizia così il mio primo incontro con Marta, una giovane donna di circa quarantanni che ha deciso di “bussare” alla porta del mio studio per cercare, con il mio aiuto, di trovare delle risposte sensate e veritiere alle sue domande.

Marta è una donna di bella presenza, gradevole nei modi, dal carattere apparentemente forte e deciso che ha affrontato sempre da sola le fatiche della vita, raggiungendo i propri traguardi professionali senza l’appoggio di nessuno. Lei è oggi un brillante avvocato, vive in uno dei quartieri più raffinati della città ed è circondata dall’affetto di molti amici.

Se nella vita professionale, Marta è una donna appagata e di successo, in quella personale e sentimentale le cose per lei sono andate diversamente.

L’amore che non aveva ricevuto dai suoi genitori, l’aveva sempre portata a cercare un compagno che l’amasse non per com’era, ma per quello che faceva, per la sua notorietà, e per il suo aspetto esteriore. Per lei l’amore, come per il successo lavorativo, richiedeva una “Certa dose di talento, abnegazione e di perseveranza”.

Per gli uomini Marta rappresentava una sorta di trofeo da esibire; la rivincita sull’amore stesso per le loro precedenti relazioni fallimentari. Lei, pur di non perdere il suo “Oggetto d’amore”, aveva imparato a negare i propri bisogni, a perdere di vista l’autonomia personale e ad essere estremamente capace nel soddisfare ad ogni costo le richieste esterne.

“Io per loro ho fatto di tutto! ho prestato denaro senza che mi venisse poi restituito, ho preso aerei all’ultimo minuto per presenziare alle loro cene di lavoro, ho fatto finta di non accorgermi dei tradimenti…ho dato tanto, forse troppo! E più davo, più loro chiedevano! Non potevo dirgli di no: avevo bisogno della loro approvazione che mi faceva sentire viva ed importante!”

Si capisce come Marta, era disposta a tutto pur di essere amata!

Per il partner, lei era capace di tralasciare le relazioni con i familiari e gli amici, accontentarsi delle sue attenzioni sporadiche, giustificare la sua instabilità emotiva e a tollerare la sua violenza fisica e verbale.

Marta sentiva di esistere e di valere solo in presenza del suo compagno. Lo percepisce come una “linfa vitale”, indispensabile per la propria sopravvivenza, un soggetto la cui mancanza attiva antiche ferite infantili che portano all’angoscia dell’abbandono, della separazione, e un’incolmabile sensazione di vuoto.

La guarigione di Marta è avvenuta dopo un percorso terapeutico individuale e di gruppo che le hanno consentito di riprendere in mano il controllo della propria vita. Inizialmente la ragazza è stata aiutata a comprendere e ad elaborare le origini del suo disagio attraverso l’esplorazione della sua storia familiare ed individuale al fine di incrementare la consapevolezza circa i meccanismi e gli eventi responsabili del disagio. Successivamente Marta è stata poi accompagnata a riappropriarsi della propria vita, dei propri spazi e della propria rete relazionale affrontando la paura della solitudine e sostenendo lo sviluppo della propria autonomia.

Marta ora è pronta ad incontrare l’amore, quello sano!

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