Liberi di sognare ancora. La leggenda delle bambole scaccia paura - Divenire Magazine

Liberi di sognare ancora. La leggenda delle bambole scaccia paura

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Ad inizio quarantena, cercando nuove letture per mio figlio, mi sono imbattuta nel racconto “Sciocco Billy”, storia di un bambino afflitto da mille pensieri e preoccupazioni così spaventosi da non riuscire a dormire.

A nulla valgono le rassicurazioni genitoriali. L’affermazione “Non ti succederà nulla” non basta a placare l’ansia del bambino, che aumenta notevolmente al pensiero di dover passare la notte fuori casa, dalla nonna.

Proprio la nonna, comprendendo e accogliendo la necessità del nipote, gli parla delle bambole scacciapensieri, alle quali Billy può sussurrare le proprie preoccupazioni prima di addormentarsi, così che loro, custodendole sotto il cuscino,  se ne possano prendere cura, permettendogli di liberarsene e dormire serenamente. Billy dorme una notte finalmente serena, ma al risveglio, viene colto da un’insolita nuova preoccupazione: si sente in colpa per aver caricato di paura le bambole. Decide così di costruire delle bambole scacciapensieri per ciascuna delle sue bamboline, così che anch’esse possano dormire serene.

Paure, ansia, cambio di routine, accogliere e farsi carico della sofferenza, condividere con i nonni…Tutte queste parole e immagini  sono risuonate  attuali e potenti  nella mia testa e non solo per i nostri bambini.

Questo racconto narra la potenza di una tradizione secolare guatemalteca, secondo cui, in origine, quando i bambini hanno paura o fanno degli incubi, raccontano le loro preoccupazioni alle bambole scacciapensieri prima di andare a letto. Dopodiché le collocano sotto il cuscino e, al mattino, le preoccupazioni sono svanite. Così, quando la persona si sveglia, sarà sollevata dalle preoccupazioni che le impedivano di dormire. I brutti pensieri saranno infatti stati assorbiti dalle bambole, che dovranno essere accarezzate affinché non soffrano per le pene che portano.

Confinate inizialmente ad un rituale infantile,  oggi queste bamboline vengono utilizzate anche dagli adulti e  vendute con tanto di istruzioni:

  • Concentrarsi sulla preoccupazione o la pena prima di andare a letto
  • Raccontare alla bambolina quello che si vuole che sopporti
  • Posizionare lo scacciapensieri sotto al cuscino
  • Accarezzare dolcemente la bambolina così che non soffra per le proprie pene

…E al mattino tutte le ansie saranno sparite.

Inizialmente, pensavo di incentrare questo scritto sui più piccoli, ma credo che ci si possa lasciare suggestionare  da queste immagini perché, al di là di un’utile strategia di aiuto per i più piccoli che qualunque genitore può attuare, questa leggenda ci dimostra quanto la condivisione delle nostre sofferenze, attraverso il fluire della parola, possa curarci.

Ripenso a quante persone, raggiunte telefonicamente in questo tempo sospeso, mi abbiano salutata con un “Grazie dottoressa, ora mi sento più leggero”.

Abbiamo bisogno di leggerezza per elevarci allo stato dei sogni, abbiamo bisogno di spazio mentale libero, così come accade alle memorie dei nostri sistemi informatici, per poter progettare, pensare…essere liberi.

Ecco che confidarci con qualcuno permette di liberare spazi e in quegli spazi possiamo riscoprirci liberi di muoverci, anche se limitati nello spazio fisico.

I mostri che la nostra immaginazione può incontrare in risposta alla domanda “Come sarà il dopo?” sono moltissimi, quasi infiniti. Anche se le paure sono legittime perché ci aiutano ad essere prudenti,  hanno spesso il brutto vizio di “allargarsi” e, se rimangono nella nostra testa, tendono ad assumere forme molto più spaventose e gigantesche di quanto non avrebbero nella realtà.

Non possiamo accarezzarci, come si fa con le bamboline, ma possiamo parlare, sognare e vibrare un “Grazie”, che ha la potenza di una carezza a chi fa da contenitore buono ai nostri pensieri. Ciascuno di noi può diventare contenitore e contenuto in una solida catena di legami. Ciascuno  può essere lo scaccia paura di  qualcun altro, in uno spazio intimo in cui pensieri e parole possono continuare a fluire senza limiti.

 

 

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