Terapia omeopatica

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Quando nel gruppo di terapia intensiva la terapeuta mi propone di fare un lavoro, tutti insieme, su un mio blocco emotivo appena emerso, pur titubante acconsento.

Ma certo non immagino che questo significhi mettermi in piedi, in mezzo a tutti.

È una cosa davvero terribile:

– Cavolo, ho la maglia corta e la tuta stretta: mi si vede il sedere!

– Si vedrà che sono ingrassata?

– Però se sto curva così sembro un sacco di patate.

– Come è una postura disinvolta?

– E le braccia? A penzoloni come un orango?

– Però se le tengo incrociate al petto pensano che io sia in chiusura.

– Ho anche il segno del sudore sotto le ascelle.

– Oddio che vergogna!

– Al diavolo questo lavoro!

Un trauma!

Però durante il mio lavoro terapeutico alcuni compagni piangono con me, altri sono ammirati, altri mi sorridono benevoli ed io, io alla fine ne esco viva, anzi mi sento quasi un po’ meglio: ho scoperto di non essere sola e per la prima volta non sento la solita paura del giudizio degli altri.

Ho capito! La terapia di gruppo è come l’omeopatia: somministrando una piccola dose di ciò che mi fa male, poi pian piano, insieme, se ne esce!

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