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Elogio delle mamme imperfette

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Abbiate il coraggio di amare le vostre imperfezioni!

Ricordate la storia di Biancaneve? E Grimilde, la matrigna?

Mentre Biancaneve accudiva gli animaletti del bosco e si esercitava nel bel canto, Grimilde passava tutto il santo giorno davanti allo “specchio delle brame” interrogandolo sulla sua bellezza. Giorno funesto fu quello in cui la risposta, mandandola su tutte le furie, insinuò il dubbio che la figliastra fosse, e a ben donde, più bella e giovane di lei… Grimilde, da allora, non può che guardarla con uno sguardo nuovo, carico d’invidia e di gelosia, oltre che di un chiaro istinto omicida. Biancaneve, la dolce bambina dai capelli d’ebano e le guancette rosse, è diventata una minaccia e la più temibile delle rivali da sopprimere con una mela avvelenata. Eh sì, proprio una bella mela rossa, profumata e succosa come quelle che riducevamo in polpa per i nostri figli, introducendoli al cibo solido e, al contempo, svezzandoli alla vita.

La fiaba ci permette di assumere la mela come simbolo della funzione materna di nutrimento non solo orale, ma anche emotivo e psichico. Per estensione, pensiamo al nutrimento emotivo, al cibo esperienziale che offriamo ai nostri figli: è un cibo buono e nutriente fatto di calore, accettazione e conferma o un cibo velenoso, fatto di frustrazione, giudizio e disapprovazione?

Come nutriamo l’idea che abbiamo di noi stessi e degli altri? Ci permettiamo di evolvere nutrendo il nostro sé di rinforzi e di apprezzamenti, nonostante le fatiche e le prove della vita, o ci avveleniamo con rimproveri e critiche diventando i nostri peggiori persecutori? Grimilde è dentro di noi ma possiamo farcene qualcosa di utile! E’ un lavorio costante che facciamo e di cui renderci consapevoli, introducendo nella nostra vita e, per estensione, in quella di chi ci circonda cibi emotivi nutrienti; siamo esseri in divenire, l’errore è una possibilità, le cadute sono contemplate come spinte per andare ancora più in là. Accogliere le nostri luci e le nostre ombre è un dono che facciamo a noi stessi e ai nostri figli. Per crescere in modo sano, è fondamentale imparare che i limiti fanno parte dell’umano, sono lo spazio dell’evoluzione e del cambiamento.

Non esistono individui perfetti, non esistono genitori e figli perfetti, esistono infinite possibilità di manifestazione, per questo è decisamente sconsigliato omologarsi perché lo scotto è la perdita della nostra autenticità. Se seguiamo la strada che sentiamo giusta e nutriente per noi, non possiamo sbagliare.

Penso che la nostra eredità di genitori consista nella trasmissione del sentimento della vita: il diritto di essere, il diritto di stare nel mondo, il diritto di desiderare, il diritto di esprimersi pienamente.

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