Elemosinare l’amore o trovare il proprio Klondike (senza diventare avari!)

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Perché elemosinare amore quando puoi trovare una miniera?
(Claudio Agosti)

Un’espressione che mi ha sempre lasciato perplesso è “Elemosinare amore”. Molte delle persone che incontro (e non solo in terapia), si ritrovano in questa situazione: elemosinano amore, spesso sottovalutandosi o ritenendo di non essere abbastanza o di non meritare quell’amore che richiedono, accontentandosi quindi di pochi “spiccioli” affettivi, di una “carità”, insomma, che spesso è interessata e può finire per rivelarsi un vero e proprio “strozzinaggio”: l’amore non viene offerto, ma è prestato a interessi altissimi.
Ma chi chiede l’elemosina? Chi è povero.
Perché ci si sente poveri d’amore? Magari perché non ne abbiamo ricevuto. E allora?
E allora mi viene in mente la mia infanzia, spesso accompagnata dalle avventure dei fumetti. E lo zio Paperone, Paperon de’ Paperoni, il papero più ricco del mondo.
Ciò che lui aveva, però, non l’aveva ricevuto o ereditato, ma se lo era procurato.
E ha iniziato la sua carriera scavando, andando in profondità, cercando l’oro nel Klondike.
Anche ognuno di noi può trovare la propria miniera, col vantaggio che per l’amore (a differenza dell’oro), non serve andare in Klondike, è più a portata di mano. Spesso basta scavare dentro di sé per trovarne una fonte inesauribile!
(Basta poi, non diventare avari come Paperone!)

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