Trasformare le ferite in antenne

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Dobbiamo trasformare le nostre ferite in antenne.
Bob Mercurio

Abbiamo tutti delle ferite legate alla nostra storia di vita.
Possono essere più o meno profonde, fare ancora male, essere cicatrizzate.
Possono essere feritoie, da cui entra la luce. E spesso raggiungere il nostro cuore.
Sicuramente sono punti sensibili, e grazie a questa sensibilità possiamo entrare in contatto profondo con chi ci sta di fronte. Possono diventare antenne con cui sintonizzarci con l’altro. Possono essere come corde di uno strumento musicale, grazie alle quali possiamo accordarci con l’altro e entrare in risonanza, risuonare.

Questo è particolarmente utile per chi fa il lavoro di terapeuta, spesso definito “guaritore ferito”, come il centauro Chirone che insegno la medicina a Asclepio. Ma vale per tutti: possiamo usare la nostra sofferenza per entrare in contatto con gli altri, per sentirci uniti.

Così il dolore che proviamo ci riporta alla nostra umanità comune, e lo possiamo trasformare in luce, in musica.

 

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