Il tuo respiro deve fluire con grazia, come un fiume,
e non come una catena di aspre montagne o il galoppo di un cavallo.Thich Nhat Hanh
Viola entra in seduta visibilmente agitata, ha il cuore in gola ed un pugno nello stomaco.
“Non so bene cosa mi stia succedendo ma sono in panico…mi è bastata una mezza discussione con mia madre per mandarmi in tilt!”
Sento il suo cuore martellare.
“È che in certe situazioni vado proprio in confusione, sento l’agitazione salire e la testa annebbiarsi”
Decido di aiutare Viola ad entrare in contatto con il proprio corpo, a trovare un dialogo con le proprie emozioni per non viverle come delle estranee che la invadono, ma della alleate a cui prestate attenzione.
“Sento l’intensità delle emozioni che si muovono nel tuo corpo e il tuo combatterle. Voglio provare ad aiutarti. Ora cerca una posizione che senti sufficientemente comoda per te sulla poltrona e segui le mie indicazioni.
Fai sei respiri profondi e lenti, molto lenti, soprattutto durante l’espirazione. Se riesci respira “con la pancia” sentendola alzarsi e abbassarsi e mentre respiri porta la tua attenzione al punto del corpo dove senti maggior fastidio e tensione. Poi, semplicemente osserva cosa accade.”
Osservo Viola respirare e nel mentre, lentamente, rilassare i muscoli del viso.
Alla fine dei sei respiri apre gli occhi e mi guarda.
“Bene… Come ti senti ora e cosa hai osservato?”
“Mi sento molto più rilassata. È come se ad un certo punto il pugno si fosse sciolto. Sento ancora un filo di contrattura alla bocca dello stomaco, ma è incredibile quanto sia migliorato in un tempo così breve!”
Quello che hai fatto è stato entrare in dialogo con il tuo corpo, anziché bandire i suoi messaggi spiacevoli, e lui ha risposto modulando a sua volta i propri segnali… non aveva più bisogno di “urlare.
“Ma questa non è “magia”, eri in uno stato di iperattivazione ansiosa, questa a livello fisiologico è mediata dall’attivazione del sistema nervoso simpatico, per intenderci quello che si attiva nelle situazione di attacco/fuga. La respirazione lenta, soprattutto l’espirazione lenta, attiva il sistema opposto, il parasimpatico, che metaforicamente come un antidoto disattiva il Simpatico”.
Ecco questo piccolo esercizio puoi farlo tutte le volte che senti qualcosa in te che si agita e gli vuoi dare ascolto.
Viola mi guarda con un sorriso negli occhi.
“Direi che ascoltarmi mi può fare molto bene!”