Siamo coltivatori estensivi di campi di delusione

Siamo coltivatori estensivi di campi di delusione

Reading Time: 2 minutes

“Dimmi la verità!!”, ci chiedevano i nostri genitori e poi gli amanti o gli amici.
Ma noi sappiamo dire a noi stessi la verità?
Quello che pensiamo, sentiamo, diciamo, è la verità?
Come facciamo a riconoscere la verità?
La verità quando è tale ci radica in noi stessi.
Perché quando siamo sinceri e fedeli a noi stessi è come appoggiare i piedi per terra e così muovere un passo, prendere una decisione, scegliere, dire la nostra verità.
Oggi abbiamo così tanta paura, ci sentiamo così persi e confusi.
Come facciamo a sapere cosa è vero per noi?
C’è una parte di noi che sa sempre la verità, che non si lascia illudere, che riflette ciò che è, ascolta, riconosce e non si attacca. Questa parte non ha paura perché appartiene al qui e ora, al tempo presente, all’adesso. Si tratta della dimensione della vita che fluisce nella verità.
A volte la chiamiamo intuizione e ci appare come una scintilla che è chiaro che non dipende dagli eventi esterni, non si lascia condizionare, non si attacca alle opinioni, alle emozioni, alle idee fisse.
Questa scintilla è nel tempo presente, che è un tempo senza limiti.
Tutto emerge e poi scompare nello sfondo della nostra anima.
Nonostante non abbiamo più il corpo di quando eravamo piccoli o adolescenti o giovani, questa scintilla ci ha permesso di sentire che nonostante il passare del tempo, nonostante tutte le nostre cellule si sono rigenerate più e più volte, noi siamo sempre rimasti noi stessi e possiamo anche vivere con gli organi di qualcun altro.
È la parte di noi impermanente che sa, che è saggia perché conosce senza capire, che riconosce ciò che è con la semplicità di un bambino.
Quando ci connettiamo con questa forza interiore che ci attraversa fin dal principio della nostra esistenza, incontriamo la nostra verità e riconosciamo la nostra strada.
Non possiamo più a quel punto procedere dubbiosi.
L’umanità barcolla, oscilla tra illusione e delusione continuamente e in questo movimento l’incedere si fa perdersi continuamente.
Ma dove si trova? come raggiungerla? Come tornare a casa?

Le sessioni di gruppo denominate “Io mi accetto” così come il percorso di terapia di gruppo denominato Gestaltfulness, hanno questo scopo: riportarci a casa, nella nostra verità.

Per saperne di più centrodivenire.net

Lascia un commento