Chi viaggia a piedi, impara presto, sulla propria pelle (e sulle proprie spalle) l’importanza di decidere bene cosa mettere nello zaino. Nonostante faccia e organizzi viaggi a piedi da alcuni anni, c’è sempre qualcosa che mi porto sul groppone e non utilizzo, e qualcosa che, invece, dimentico a casa e mi avrebbe fatto comodo.
Il viaggio a piedi ben si presta a essere usato come metafora della vita e lo zaino, dunque, una metafora (drammaticamente realistica) corporea e incarnata dei pesi che ci portiamo sulle spalle.
Ma questi pesi non sono tutti dello stesso tipo!
Ci possono essere zavorre che ci impediscono letteralmente di viaggiare, e qui possiamo pensare a tutti i pre-giudizi e alle pre-occupazioni che ci allontanano dalla Vita: i vari “e se poi…”, “metti che…”, “io non riuscirei mai a…”, “io non posso…” che rendono il nostro bagaglio così pesante da non essere neppure sollevabile! Per partire, per vivere, dobbiamo rinunciare a qualcuno di questi pesi, e spesso non è facile. Spesso alcuni di questi pesi ce li sentiamo incorporati, sembrano parte di noi, tanto ci siamo attaccati.
Ci sono poi quei piccoli sabotaggi che ci facciamo, quelle piccole cose utili ma non indispensabili, che ci dimentichiamo a casa e rimpiangiamo quando siamo in viaggio.
Ma esistono anche pesi, all’apparenza inutili, che ci permettono di viaggiare. Amuleti e talismani propiziatori, quella maglietta in più, un paio di scarpe. Una persona, recentemente, mi ha raccontato dei farmaci che si porta sempre in viaggio… queste sono le pre-cauzioni e, sebbene pesino, ci permettono di partire, ci “danno il permesso” di muoverci e allargano la nostra zona di sicurezza dandoci la possibilità di esplorare il mondo, ogni volta un pezzetto più in là. Non dobbiamo quindi giudicarci male, se ci portiamo qualcosa che poi non utilizzeremo! (Questo giudizio sarebbe, sì, un peso inutile).
La nostra vita ci ha reso forti, capaci di portare pesi al punto da non rendercene conto. Possiamo ovviamente liberarci da alcuni di questi pesi e liberare la nostra energia e libertà di movimento (questo, in analisi bioenergetica, si traduce con il lavoro sulle tensioni croniche, emotive e fisiche). Ma teniamo presente che, a volte, qualche peso in più ci permette di viaggiare più tranquilli e sicuri.