Se sei infelice vai al cimitero

Reading Time: < 1 minute Il Cimitero è già uno dei luoghi a più alto tasso di umanità di un qualsiasi altro posto in una città. Chissà, in futuro si faranno scelte coraggiose come creare parchi con panchine dove restare a chiacchierare e socializzare a partire dalla condivisione delle proprie personali esperienze di perdita, dove portare i bambini a giocare. Ed il loro vociare un sottofondo presente anche ai funerali … Continua a leggere Se sei infelice vai al cimitero

Quando la coppia finisce. La vita no.

Reading Time: 4 minutes Un san Valentino alternativo. Ilaria è disperata, urla e piange sulla sedia del mio studio nella penombra della lampada. Da molto tempo ormai non vedo i suoi occhi che sono coperti dai fazzoletti balsamici. Pacchi di fazzoletti accartocciati nelle sue tasche e lacrime che sgorgano senza interruzione. Parole sconnesse, ira e vendetta che come onde mi arrivano addosso. Le sciolgo e si ricreano. Mi arrivano, … Continua a leggere Quando la coppia finisce. La vita no.

Ricordati che devi morire. Perché dovremmo parlare di morte in terapia e frequentare più spesso i cimiteri.

Reading Time: 3 minutes L’idea della morte Può salvarci   I.D. Yalom   Festività religiose imminenti a parte, frequentare il cimitero può rappresentare una buona prescrizione, in terapia. Il senso di andarci, non è quello di andare a trovare i propri cari, come si usa (il che non vuol dire che non faccia bene, tutt’altro!), ma di andare a trovare noi stessi immaginando di essere morti. “Se nel giro … Continua a leggere Ricordati che devi morire. Perché dovremmo parlare di morte in terapia e frequentare più spesso i cimiteri.

Sentirsi ai margini. Uscire dall’ombra e rimettersi al centro della propria vita. - Divenire Magazine

Sentirsi ai margini. Uscire dall’ombra e rimettersi al centro della propria vita.

Reading Time: 3 minutes Al termine di ogni sessione di gruppo sono solita chiedere a tutti i membri: “Avete avuto qualche risonanza personale sui lavori individuali di oggi?”. “Io mi sento dispiaciuto e anche un po’ preoccupato”, dice subito Carlo. “Le persone che hanno lavorato oggi hanno visibilmente toccato delle emozioni profonde, ma io le ho vissute come dietro ad uno specchio, come se mi scivolassero addosso. Mi sento anestetizzato.” “Carlo, da quanto tempo ti senti in questa condizione?”, domando. “Temo da molto”. “Prova a fare mente locale. Parti da adesso e torna indietro nel tempo, a ieri, l’altro ieri e così via, risalendo il tempo della tua vita all’indietro fino a fermarti a quando, secondo te è iniziato tutto”. Continua a leggere Sentirsi ai margini. Uscire dall’ombra e rimettersi al centro della propria vita.